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Interviste

Di cosa ti occupi e quando hai incontrato Città Verde? Prima di avviare la mia attività di restauro e manutenzione, la “Stone”, nel 1995, ho passato oltre vent’anni nel movimento cooperativo. Questa provenienza comune, la condivisione di valori e di scelte mi ha spinto, da imprenditore, a voler tenere un canale aperto con le cooperative come la vostra. Si aggiunga che conoscevo di persona almeno il 50% dei soci di Città Verde: non appena c’è stata l’occasione abbiamo lavorato insieme. L’occasione è stata a Cento. Sì, nell’area del Centro Commerciale Il Guercino, dove sorge l’ipermercato Bennet, un progetto che ho seguito dalla progettazione e che nel tempo, consolidandosi il rapporto con la committenza, si è ampliato alla realizzazione e manutenzione di zone verdi. Da allora, sono passati 12 anni, di quella parte vi siete sempre occupati voi. Molte altre volte siamo stati sul punto di collaborare a dimostrazione della grande fiducia che si è creata sul campo. Data...

Che cos’è il “Progetto Ponte”? Oggi in provincia di Ferrara, ci sono più di 1700 bambini e ragazzi con certificazione di disabilità ai sensi della Legge 104/92. Parliamo del 4% della popolazione delle scuole primarie ma, questo il dato “nuovo”, di oltre il 3% delle studentesse e studenti degli Istituti Superiori. Grazie al lavoro di educatori, insegnanti di sostegno e dell’intera comunita l’integrazione scolastica delle persone con disabilità, che trent’anni fa si esauriva alle medie inferiori, copre oggi l’intero ciclo di studi, fino all’esame di maturità. Un grande risultato. Ma che succede dopo? Un bel problema per ragazzi e famiglie. Il passaggio dalla vita scolare all’età adulta per i ragazzi svantaggiati e per le loro famiglie rappresenta un problema con la “P” maiuscola, uno scalino altissimo, spesso insormontabile. Dal 2011 al 2020, anno del mio pensionamento, sono stato Responsabile del Servizio di Integrazione Scolastica Disabili e Stranieri del Comune di Ferrara e ho constatato come al grande...

Quanto è importante per la comunità di Pieve di Cento, che tu rappresenti come sindaco, avere nel proprio territorio una cooperativa come Città Verde? Chiunque visiti un capannone di Città Verde o osservi le vostre squadre al lavoro, nota subito che dentro c’è tanta, tanta Pieve. Questa è la prima ragione per cui ci sentiamo fortunati ad aver visto crescere nel nostro paese una realtà imprenditoriale con grandi valori umani come la vostra. La seconda è che, ormai da diverso tempo, Città Verde rappresenta uno dei più importanti prestatori di servizi per il Comune. Dalla manutenzione del verde, alla potatura, fino ai giochi nei parchi pubblici. Città Verde è un pezzo di Pieve, insomma: storicamente e nei fatti. Ci sono diverse parole chiave che raccontano il legame fra un’istituzione comunale e le cooperative sociali che lavorano sul suo territorio. Noi te ne vorremmo proporre una in particolare: ricchezza. Ti piace? Certo, sono d’accordo. Siete una ricchezza per i...

Quante volte, parlando dei soggetti svantaggiati, qualcuno ti ha chiesto se serve davvero farli lavorare o se è solo un modo per tenerli impegnati? Una volta qualcuno me lo chiedeva ma oggi non più. Credo sia l’esperienza che ho acquisito, anche grazie a voi, e il mio modo di pormi che chiarisce immediatamente ai miei interlocutori che il mio ufficio non si occupa di terapia occupazionale ma di lavoro vero e proprio. Molti dei nostri tirocini si sono trasformati in assunzioni. Qualcuno di loro è ormai prossimo alla pensione. Ti sei mai posta la stessa domanda? Il mio mestiere non si può fare se non si crede nella possibilità del cambiamento e il cambiamento è una condizione che non ha limite né scadenza. Anche di fronte a persone per cui sai che il tentativo di inserimento potrebbe essere complesso o esporti alla possibilità del fallimento non ho mai smesso di credere in quello che facciamo. Che valore ha il...

Di cosa si occupa Geovest e qual è il suo rapporto con Città Verde? Geovest è un gestore pubblico che si occupa della raccolta dei rifiuti urbani, in un’area che copre 11 comuni all’interno di due province, da Anzola dell’Emilia a Finale Emilia, su un territorio che conta circa 150mila abitanti. Dal 2016 la gestione esecutiva dei servizi è stata affidata a un gruppo di cinque società, fra cui Città Verde. Voi curate una parte della raccolta PAP (porta a porta) e dello spazzamento, sia manuale che meccanico. Sul territorio ormai non c’è nulla di più presente e capillare della raccolta differenziata porta a porta. Ti fidi a incaricare una cooperativa sociale di un servizio così importante? Un tempo la nomea delle cooperative sociali era quella di esistere solo per dare un lavoro ai “disagiati” e i termini usati all’epoca erano anche più duri. La storia di cooperative come Città Verde, ha raccontato, invece, che le fragilità dei...

Non sempre ci si pensa ma il verde è una parte viva del territorio, proprio come le persone e gli animali. Cosa significa per una comunità prendersene cura? “Verde” significa decoro, parchi pubblici, aree gioco e tanto altro. Tutti settori di cui mi occupo personalmente per “C.M.V. Servizi” e che per una comunità sono fondamentali, non solo da un punto di vista ambientale. Oggi non è più sufficiente una gestione ordinaria, limitata agli sfalci o alla potatura delle siepi, ma è necessario prevedere una cura sempre più meticolosa delle alberature e degli spazi a verde. Noi e lei siamo, in qualche modo, cresciuti insieme. Città Verde è stata in grado di interpretare nel modo giusto le nuove esigenze che, negli anni, sono provenute dal territorio? In questi anni non solo sono mutate le esigenze nella gestione del verde ma anche la visione del territorio da parte dei cittadini è cambiata enormemente. Abbiamo implementato la qualità dei servizi offerti...

Chi è stata la prima persona di Città Verde che hai incontrato? Che impressione ti ha fatto? La prima persona che ho incontrato è stata Giorgio. All’epoca stava aumentando il lavoro e capitava che ogni tanto servissero tre persone, ogni tanto quattro, era anche difficile prevederlo. La Città Verde si è subito messa a disposizione con grande elasticità. Che impressione mi ha fatto Giorgio? Beh, ho capito subito che ogni tanto andava tenuto a freno… ma di persone come lui che non si fermano mai davanti alle difficoltà ce ne vorrebbero più di una in ogni organizzazione. La vostra cooperativa ha il suo stesso spirito ed è un grande pregio. Ti ricordi cosa facevamo all’inizio? E perché in una fase così delicata della tua crescita hai deciso di affidare quel lavoro a una cooperativa sociale? C’erano tanti lavori non pericolosi ma che andavano fatti e sono quelli che vi ho affidato all’inizio della nostra collaborazione. Perché ho scelto...

1991. Un anno particolare a livello nazionale, con la promulgazione della legge 381 sulla disciplina delle Cooperative Sociali, ma anche l’anno in cui nasce Città Verde. Tu dov’eri? Mi ero appena laureata in psicologia e stavo svolgendo il tirocinio presso il Servizio di Salute Mentale dell’allora USL 30. In quel contesto mi fu assegnato il compito di seguire un progetto riabilitativo che aveva lo scopo di inserire i pazienti in un percorso lavorativo. Prendeva piede in quelli anni il concetto visionario che i soggetti svantaggiati potessero passare dall’essere solamente assistiti con una pensione d’invalidità, all’essere riabilitati, attraverso il lavoro inteso come strumento di creazione di una nuova identità. L’idea mi entusiasmò da subito. Così partecipai alla nascita di Mondo Verde, il primo nucleo di Città Verde. Sei un socio fondatore dunque? Sì, io c’ero fin dall’inizio, insieme alla mia grande amica Sandra Scaramelli, primo presidente della Cooperativa, e a 11 persone con disabilità. Per due anni lavorammo alla messa...

Intervista a Edoardo Bortolotti, ex responsabile territorio di HERA Di cosa ti occupi e qual è il tuo rapporto con Città Verde? Mi occupo di raccolta porta a porta e di tutto ciò che ha a che fare con il settore ambientale. Con Città Verde, fin dal 2014, siamo attivi per la risoluzione delle emergenze legate ai rifiuti. Puoi farci qualche esempio? Un sacco rovesciato in mezzo a un incrocio. Cocci di bottiglia o altri rifiuti pericolosi in strada. Situazioni in cui occorre una risposta immediata che noi riusciamo a garantire grazie alla professionalità dei vostri ragazzi. Sono davvero speciali. Cosa intendi per speciali? Grandi lavoratori, sempre precisi, competenti. Mai in tanti anni li ho visti fermi al bar. Abbiamo vissuto insieme, lavorato insieme e forse perché anch’io come loro a stare con le mani in tasca non sono capace ci siamo trovati bene dal primo giorno. Ancora oggi se mi serve un intervento tempestivo chiamo loro per primi: senza dubbio...