31 Dic Città Verde è un pezzo di Pieve, storicamente e nei fatti.
Quanto è importante per la comunità di Pieve di Cento, che tu rappresenti come sindaco, avere nel proprio territorio una cooperativa come Città Verde?
Chiunque visiti un capannone di Città Verde o osservi le vostre squadre al lavoro, nota subito che dentro c’è tanta, tanta Pieve. Questa è la prima ragione per cui ci sentiamo fortunati ad aver visto crescere nel nostro paese una realtà imprenditoriale con grandi valori umani come la vostra. La seconda è che, ormai da diverso tempo, Città Verde rappresenta uno dei più importanti prestatori di servizi per il Comune. Dalla manutenzione del verde, alla potatura, fino ai giochi nei parchi pubblici. Città Verde è un pezzo di Pieve, insomma: storicamente e nei fatti.
Ci sono diverse parole chiave che raccontano il legame fra un’istituzione comunale e le cooperative sociali che lavorano sul suo territorio. Noi te ne vorremmo proporre una in particolare: ricchezza. Ti piace?
Certo, sono d’accordo. Siete una ricchezza per i servizi sociali del mio Comune e dell’Unione in generale, per le opportunità che ogni giorno offrite alle persone svantaggiate. Ma quando si parla di verde e spazi comuni, il concetto di ricchezza è ancora più largo, va a toccare aspetti che stanno a cuore alla comunità. Di recente abbiamo collaborato nella costruzione di un castello nel parco dell’Isola che non c’è. Ancora una volta, avete dimostrato di essere una ricchezza anche nel senso imprenditoriale del termine. Mostrandovi capaci di proporvi, competere e convincere anche in settori differenti da quelli dove operate di solito. Se posso, aggiungerei un’altra parola chiave per descrivervi.
Certo. Quale?
Familiare. Perché siete visibili e vivibili come una grande famiglia. Ogni volta che ho fatto richieste a Città Verde prima come Assessore poi da Sindaco, mi sono sempre sentito rispondere: «Ne parlo in cooperativa e ti so dire». Come in famiglia, le decisioni da voi si prendono insieme. Dalla dedizione con cui lavorate si capisce che amate il vostro territorio, non offrite solo un servizio, vi prendete cura di ciò che vi circonda, come si fa a casa. Ecco quello che siete, membri a pieno titolo della famiglia pievese.
Ancora prima di diventare Sindaco sei stato, e continui a essere, un volontario. Che giudizio dai del nostro approccio alla disabilità?
È quanto di più vicino ci sia all’idea stessa di volontariato, a cui anche io ho sempre fatto riferimento. Non date semplice assistenzialismo o accudimento alle persone sfortunate, relegandole in un mondo parallelo. Ma un aiuto concreto per permettere loro di vivere produttivamente nella società.
Un augurio e un consiglio per i nostri trent’anni.
L’augurio è di rimanere come siete, difendendo sempre la vostra autenticità, e di trovare nuovi progetti su cui lavorare insieme, per rafforzarci come Comune e come cooperativa. Il consiglio è di ascoltare il mercato, essere innovativi e attenti alle esigenze dei Comuni, percorrendo anche strade “creative” per offrire servizi e fare impresa insieme.
Luca Borsari – Sindaco di Pieve di Cento