31 Dic Nessuna paura di investire o usare tecnologie – Marco Monti
Di cosa si occupa Geovest e qual è il suo rapporto con Città Verde?
Geovest è un gestore pubblico che si occupa della raccolta dei rifiuti urbani, in un’area che copre 11 comuni all’interno di due province, da Anzola dell’Emilia a Finale Emilia, su un territorio che conta circa 150mila abitanti. Dal 2016 la gestione esecutiva dei servizi è stata affidata a un gruppo di cinque società, fra cui Città Verde. Voi curate una parte della raccolta PAP (porta a porta) e dello spazzamento, sia manuale che meccanico.
Sul territorio ormai non c’è nulla di più presente e capillare della raccolta differenziata porta a porta. Ti fidi a incaricare una cooperativa sociale di un servizio così importante?
Un tempo la nomea delle cooperative sociali era quella di esistere solo per dare un lavoro ai “disagiati” e i termini usati all’epoca erano anche più duri. La storia di cooperative come Città Verde, ha raccontato, invece, che le fragilità dei soggetti con disabilità sono le stesse degli altri. Anzi, l’idea che i “normali” siano più bravi, ha finito alla lunga per danneggiarli. Oggi tra il lavoro di una cooperativa solida e strutturata come la vostra e quello di un’altra società qualsiasi, non esiste alcuna differenza in termini di uomini, mezzi e qualità dei servizi. I pregiudizi iniziali sono stati superati.
Cosa significa per Geovest avere un impianto di compostaggio nel proprio territorio?
Una grandissima opportunità non ancora sfruttata appieno. Occorrerebbe una visione più ampia, una progettualità più vasta, guidata da una precisa volontà politica. Mi viene in mente la possibilità di utilizzare il sito come piattaforma per il transito e la gestione di alcuni materiali, o nel caso di Geovest, di utilizzarlo per tutte le esigenze di organico senza accollarsi i costi economici e ambientali del trasporto dei rifiuti altrove.
Che futuro vedi nella raccolta dei rifiuti? Sarà ancora il PAP la modalità di raccolta del domani?
L’evoluzione del PAP sarà verso un sistema integrato che riduca lo sforzo degli operatori, oggi uno dei punti più dolenti del sistema: la movimentazione manuale dei bidoncini è troppo faticosa. Anche solo il passaggio ai bidoni carrellati per fare un esempio, rappresenterebbe un drastico salto di qualità per chi lavora. Forse nel futuro il Pap sarà superato dagli eventi, come sta succedendo in alcuni piccoli comuni del Veneto: al porta a porta hanno preferito il rafforzamento degli orari di apertura delle isole ecologiche così da permettere alle persone di conferire i rifiuti negli orari più comodi.
In questo futuro che ruolo avrà la cooperazione sociale?
Oggi le cooperative come Città Verde non hanno nessuna paura di investire o usare tecnologie. Credo che la cooperazione sociale sarà sempre più centrale nel sistema dei servizi e inizierà a sedere anche ai tavoli della progettazione.
Compiamo trent’anni. Un augurio e un consiglio.
Arrivare a cinquanta tranquilli, progettare un nuovo futuro e rimanere voi stessi. Le cooperative sociali come Città Verde, nel mondo spersonalizzato dell’economia contemporanea, sono fra le poche a considerare il valore umano, oltre al profitto. Tenetevelo stretto senza dimenticare che la vostra ricchezza non è soltanto il bilancio ma il numero di persone che avete saputo valorizzare per quello che sono, senza costringerle a bussare alla porta degli enti pubblici a chiedere assistenza.
Marco Monti – area economico finanziaria di Geovest, addetto al controllo di gestione