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Ho capito che un futuro per i nostri giovani era possibile – Malvina Zanella

Che cos’è l’ODV Terra Ferma?
Terra Ferma è prima di tutto un ‘luogo stabile’ in cui famiglie, operatori scolastici e sociosanitari dalla metà degli anni 80 si sono confrontati e continuano a farlo sui temi della formazione e della disabilità, con lo scopo di puntare all’integrazione e all’inserimento sociale e relazionale dei soci e delle loro famiglie.
Quand’è che Terra Ferma ha incontrato Città Verde?
Terra Ferma nasce nel 1999 per permettere a 15 giovani frequentanti l’Istituto di Agraria Navarra o corsi di formazione professionale di sperimentarsi attraverso un percorso socio-occupazionale-lavorativo.
Nel novembre 2001 l’associazione Terra Ferma crea l’omonima cooperativa sociale e i giovani soci cominciano a lavorare in giardini privati, poi in spazi verdi pubblici a Ferrara e in provincia.
Da subito si è presentata la necessità di raccordarsi con altre società cooperative; perciò, nel 2002 abbiamo incontrato La Città Verde e, con diverse cooperative sociali, nel 2005 abbiamo costituito il Consorzio Impronte Sociali.
Possiamo dire che sia stato un… colpo di fulmine? O ci hai messo un po’a ‘innamorarti’ di noi?
Quando ho incontrato Luigi Rosso, nel 2007 per la prima volta mi si è aperto il cuore. Ho capito che un futuro per i giovani della nostra piccola cooperativa sociale era possibile e, lavorando insieme, abbiamo imparato a conoscerci.
Qual è stata la scintilla che ha portato alla fusione?
Ogni cooperativa tende, legittimamente, a un miglioramento personale ma Terra Ferma e Città Verde avevano in testa da subito una limpida idea del ‘noi’: per dare ali al progetto di Terra Ferma abbiamo affidato a dei professionisti della cooperazione sociale persone con disabilità complesse, è vero, ma motivate, responsabili e in un piano sostenibile.
Come ogni storia d’amore anche questa avrà avuto le sue spine…
Il 2012 è stato un anno molto difficile, complicato dal sisma che ci ha messo davvero a dura prova. Le notevoli preoccupazioni delle famiglie hanno rafforzato la comune volontà di costruire le linee guida che devono accompagnare l’inserimento di una persona con disabilità intellettiva e/o relazionale. Per questo è stato elaborato, insieme, nel 2014, un Protocollo d’intesa. Terra Ferma conta che venga inserito stabilmente nello Statuto, quando quest’ultimo dovrà essere aggiornato. Sono cambiati, è vero, diversi aspetti in questo decennio insieme, ma, come in ogni relazione che si rispetti, c’è qualcosa di molto profondo che ci lega: il valore della persona, del lavoro sociale, del volontariato; inoltre la piena adesione a un metodo di lavoro che valorizza le peculiarità individuali trasformando, al contempo, docente e discente: questo è il sistema valoriale in cui entrambi ci riconosciamo.
Oltre che un’instancabile animatrice sociale, tu sei la mamma di un ragazzo che lavora con noi, Federico. Lo vedi alla mattina, quando viene al lavoro. Lo vedi quando rientra. Cosa succede prima e dopo Città Verde?
Federico appena si alza, ordina la camera, si prepara la colazione, dà da mangiare al cane e ai polli ed è pronto. Esce sempre allegro, sempre desideroso di stare con gli altri e di essere produttivo per la sua azienda. Il senso di appartenenza è straordinario, altrettanti i progressi. Federico è impegnato in cooperativa tre mattine la settimana.
Federico ha chiara la volontà di costruirsi, con le autonomie personali sperimentate ed acquisite nel lungo percorso formativo e professionale, un’indipendenza dalla famiglia: il “Dopo” durante la vita dei genitori stessi è possibile.
Che augurio ci fai per i nostri prossimi trent’anni?
Terra Ferma conta che La Città Verde, in partenariato con altre realtà associative che sviluppano percorsi di autonomia, realizzi il sogno di tutte le famiglie dov’è presente persona con handicap: un futuro in cui la dimensione sociooccupazionale, formativa e ricreativa, in definitiva il progetto di vita continui ad attuarsi in armonia.

Malvina Zanella – presidente dell’associazione di Promozione Sociale Terra Ferma