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Rigore al 97esimo

Pieve di Cento – Marzo 1991 – Marzo 2021

Trent’anni fa nasceva “Mondoverde”, la risposta di alcuni amici al bisogno di dare occupazione, impiego e lavoro ai ragazzi del paese che la società definiva “svantaggiati”.

Quel gruppo di amici aveva bisogno di primavera. Una primavera che non si fermasse ai profumi e agli alberi in fiore, ma che potesse essere una nuova stagione per le tante persone “di serie B” che da sempre avevano conosciuto solo il freddo dell’inverno.

La storia di Mondoverde, che oggi è diventato Città Verde, riguarda tutti noi. Perché sicuramente, almeno una volta nella nostra vita, abbiamo avuto a che fare con questa realtà di riscatto:
il ragazzino con il berretto sulla trequarti che taglia l’erba sul ciglio della strada;
il suono della retromarcia del camioncino che ci sveglia alle 6 del mattino;
quel personaggio strano con il giubbotto catarifrangente che ci saluta ogni mattina ma che non abbiamo mai capito chi potesse essere;
un amico di una vita che ora ha trovato il suo equilibrio dopo anni di tormenti;
Per tanti, tantissimi, Città Verde è stata come il rigore al 97esimo che ti fa vincere la partita dopo 90 minuti di sofferenza.
Per tanti, tantissimi, Città Verde è stata la seconda possibilità per rimettersi in carreggiata.
È stata amica, dando lo schiaffo sulla guancia per svegliarsi. È stata madre, dando la pacca sulla spalla per andare avanti.
Per tanti, tantissimi, Città Verde è stata la luce in fondo ad anni di tunnel.
Un portone che si apre lentamente dando luce al capannone.
E allora auguri, Città Verde.
Continua ad essere primavera.